LIBER NOS A MALO

Il libro crocifisso è un sinolo di croce e libro, di due archetipi della storia dell'uomo che si abbracciano nella metafora della morte; l'estetizzazione di due forme esautorate della loro funzione.

Nel sinolo qualcosa permane della significanza originaria, che si traduce in una contaminazione tra mitologia della letteratura e storia delle narrazioni della teologia, lontane dalle forme icastiche mendaci.

Quando il libro crocifigge l'uomo al piacere della fede nell'acquisto, nella sovrapposizione di estetica e di etica del consumo, allora “La Sindrome” assurge a simulacro della potenza della salvezza che non si ripete, Necessità nella solitudine dell'individuo, negazione del gesto che trova valore soltanto nel mezzo e non nello scopo.

In ultimo non resta che il sacrificio rituale offerto una volta per sempre.

Lo stato di ipnosi estatica nel quale vive chi compra per credere, dove i concetti sono flagellati e privi di regole quando il Logos diventa parte dell'evento mediatico, produce solo l'illusione della salvezza.

Le parole della fede e della letteratura devono sparire per rinascere nella Sindrome del Libro che non è un'opera d'arte, ma un concetto che indossa le forme della comunicazione fine a se stessa giacché appartiene a una dimensione noumenica, dalla quale lo spettatore è sottratto, a meno di una sua immediata conversione.

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